Conferenza stampa di presentazione | Federico Zampini & Federico Poser

La conferenza stampa di presentazione di Federico Zampini e Federico Poser, nuovi acquisti per la stagione, si è svolta nella filiale cremonese di Credito Padano Banca di Credito Cooperativo alla presenza di Antonio Davò, Presidente, e di Oliviero Sabato, Direttore Generale.

Antonio Davò – Presidente Credito Padano

«Questa è una partnership che prosegue da diverso tempo e lo facciamo sempre volentieri, perché siamo molto vicini allo sport, sia alla Vanoli ma anche a altre squadre, perché ci teniamo. Per noi è una cosa importante soprattutto per i giovani, e poi Cremona è una delle città che ha squadre di un certo livello ed è una soddisfazione. Noi da diversi anni sponsorizziamo questa bellissima squadra»

Oliviero Sabato – Direttore Generale Credito Padano

«Siamo orgogliosi anche quest’anno di fare un percorso assieme alla nostra società di Cremona, perché la Vanoli ormai per noi rappresenta un punto di riferimento molto importante per quello che riguarda le attività culturali e non solo, nell’ambito della nostra comunità. Siamo convinti che questa sponsorizzazione possa procedere anche nei prossimi anni perché l’auspicio che noi facciamo è che rimanga sempre alto il vessillo di Cremona, visto che l’ultimo campionato è stato a dire il vero entusiasmante – perché poi alla fine siamo riusciti a rimanere in Serie A con un un impegno abbastanza importante che tutti i nostri atleti ci hanno garantito – e ci auguriamo lo stesso anche per quest’anno. Riuscire a giocare la Serie A qui a Cremona secondo noi è un punto di orgoglio, soprattutto con l’inserimento di Poser e Zampini che daranno ancora più smalto alla nostra compagine. L’auspicio è che si possa continuare a seguire il cammino di una società che rappresenta in modo significativo la nostra comunità e il nostro territorio»

Andrea Conti – Direttore Generale Vanoli Basket Cremona

«Ringrazio per le parole di stima il presidente e il direttore generale. Questo rapporto è legato al territorio e a tutto quello che stiamo facendo fuori dal campo, coinvolgendo il settore giovanile che con grande attitudine portiamo avanti. Ci rende orgogliosi, abbiamo indossato il marchio Credito Padano BCC per tutto il precampionato. Oggi con Zampini e Poser ripercorriamo le carriere di Ricci, Ruzzier, Denegri, Pecchia, Fontecchio, ragazzi che sono passati da noi e che oggi hanno raggiunto l’apice delle proprie carriere. Saranno 2 giocatori molto importanti nell’economia della nostra stagione. Tanto passerà dalla loro crescita, ma non è un modo di mettere pressione, anzi gli daremo il modo e gli strumenti per migliorare e per crescere. La speranza e l’augurio è che possano percorrere veramente queste carriere importanti che hanno fatto giocatori passati da Cremona. Siamo molto contenti di quello che hanno fatto fino adesso, stanno lavorando con grande attitudine e questo ci riempie d’orgoglio»


Federico Zampini

Stimoli e aspettative

«È il primo vero anno che sono in una squadra di A1 e ovviamente ringrazio la società per la grande possibilità. Ho colto fin da subito questa opportunità perché credo che Cremona sia una piazza in cui il basket è molto importante e penso che la mia carriera vada di pari passo con la crescita della società. Qui si deve lavorare tanto: magari siamo meno talentuosi rispetto ad altre squadre, ma sicuramente siamo il gruppo che lavorerà più di tutti per restare in questa categoria»

Un gruppo unito

«Sicuramente l’arma in più sarà il lavoro quotidiano. Siamo un gruppo giovane, molti anche alla prima esperienza in un campionato come quello italiano, però sicuramente sarà un lavoro lungo. Magari all’inizio incontreremo delle difficoltà, trovando squadre che sono più attrezzate e che hanno americani che hanno già giocato questo campionato, però alla lunga sono sicuro che il nostro lavoro e la nostra giovane età di squadra ci aiuteranno molto»

Il salto di categoria

«Mi ricollego a quello che ha detto Andrea Conti, il fatto che siano passati da qui grandissimi giocatori come Ricci, Fontecchio, Ruzzier, non credo sia una questione di pressione, ma piuttosto di capire bene dove si è e che lavorando si può arrivare a certi livelli. Per quanto riguarda la differenza tra A2 e A1, per me sicuramente è la fisicità, perché ho trovato americani – soprattutto nel mio ruolo – che hanno una velocità diversa, una fisicità maggiore rispetto a quella della A2. Quello che posso migliorare qui, che posso dare alla squadra e che mi è stato richiesto anche dal coach è cercare di tenere l’intensità più alta possibile nei minuti nei quali sono in campo, visto che davanti a me ho un giocatore che vive di intensità come Corey Davis, molto bravo sia in attacco che in difesa a dare ritmo e a dettare l’intensità. Il mio obiettivo sarà quello di non farla abbassare e di farmi trovare pronto in qualsiasi punto il coach voglia farmi giocare e in qualsiasi situazione»

L’intensità nel match contro Brescia

«Credo che la forza del gioco del coach sia trasmettere questa intensità non solo in partita, ma partendo dagli allenamenti molto intensi, dove comunque lui riesce, in base anche al preparatore, a capire quanto possa spingere un giocatore. Sicuramente tutto quello che dopo noi trasmettiamo in partita parte dal lavoro quotidiano e dagli allenamenti che facciamo dalla mattina alla sera»


Federico Poser

Stimoli e aspettative

«Sono contentissimo di essere qui. Come ha detto Andrea Conti, la Vanoli è sempre stata una rampa di lancio, un punto d’inizio per tanti ragazzi italiani che trovano spazio e hanno l’opportunità di giocare, quindi per me è stata una scelta facile. Sono super eccitato per questa stagione, sarà un campionato lungo e difficile, però credo che abbiamo tutte le qualità per far bene, lavorando duro soprattutto durante la settimana con coach Cavina. Sarà una stagione di crescita: abbiamo tanti giocatori giovani e ragazzi come me alla prima esperienza in A1, per questo credo che abbiamo ampi margini di miglioramento»

Un gruppo unito

«Più o meno abbiamo tutti la stessa età, sia il gruppo italiani che gli americani, a parte “zio Trevor”… ma anche lui non è vecchissimo, quindi sicuramente ci aiuta a trovarci sia in campo che fuori. Essendo giovani possiamo lavorare tanto durante la settimana e questa è una cosa che il coach vuole e quindi credo che questo gruppo possa lavorare bene e fare tanto»

Il salto di categoria

«Per me in questo inizio la differenza principale è stata la fisicità: gli arbitri concedono un livello di contatti molto alto, quindi di sicuro il livello di fisicità rispetto alla A2 è più elevato. Poi ovviamente, essendoci 5 o 6 americani, l’atletismo e la velocità del gioco sono diversi, ma credo che entrambe siano delle cose che allenandoti tutti i giorni, giocando queste amichevoli e poi giocando anche in campionato, ti aiutino pian piano ad adattarti a questo livello sia di atletismo che di fisicità. Inoltre in A2 potevi prenderti qualche secondo o qualche azione “di riposo” e abbassare la tua attenzione, qua invece la concentrazione deve essere sempre al 100%, devi essere sempre pronto a qualsiasi cosa perché il livello è più alto, i giocatori sono più esperti, più forti e sono pronti a punire qualsiasi tua minima disattenzione. Il mio obiettivo è quello di migliorare riuscendo a giocare con un livello di energia alto durante tutti i minuti che mi saranno concessi in campo. Anche parlandone con il coach, credo che questa sia una delle cose più importanti: riuscire ad avere una presenza in campo sia vocale che fisica significativa, insieme all’essere bravo a farmi trovare pronto nei pick and roll e soprattutto senza palla. Devo essere sempre pronto ad aiutare i miei compagni sia in attacco che in difesa»

L’intensità nel match contro Brescia

«Credo che abbiamo giocato tutte le partite amichevoli con grande energia, con grande intensità. Ovviamente all’inizio credo sia stato un po’ più difficile visto i carichi di lavoro, stiamo continuando comunque a lavorare tanto però magari siamo un po’ più abituati, stiamo riuscendo anche in campo e in partita a imporre un ritmo diverso sia in attacco che in difesa. In generale è il gioco del coach: giocare a un livello altissimo di intensità sia in difesa che in attacco, correndo ed eseguendo i giochi a un alto ritmo»