di Giacomo Bazzani
Dovete sapere che nel solito neurone di nord-ovest c’è un angolo dedicato ai ricordi della inutile laurea in storia che si ritrova sul groppone il Ciranone vostro. Da li mi arrivano le più disparate cose che riguardano la vicende umane da quando il primo uomo/donna è uscito da quello scomodissimo oceano per iniziare l’avventura che, con numerosi e svariati casini e picanelli, dura tutt’ora.
Stavolta trattasi dei parecchi “100 giorni” di cui è costellata la suddetta vicenda umana; i 100 giorni di Napoleone dal ritorno dall’Isola d’Elba a Waterloo, i 100 giorni di Carlo Alberto dalla Chiesa a Palermo, i 100 giorni dell’assedio di Cremona, i 100 giorni della città di Alba che Beppe Fenoglio ridusse a 23 ma che in realtà, tenuto conto di antefatti e postfatti, sarebbero proprio 100… potrei continuare ma se volete fatevela voi una ricerchina che dopo un po’ il solito neurone di nord-ovest va in riserva…
E perchè attacco con sta trovata? Perchè sono in procinto di arrivare altri 100 giorni che magari non sconvolgeranno il mondo come i 10 di John Reed ma che qualche scrollatina (anche più di “qualche”…) la daranno di sicuro al fin troppo sonnolento paesone di campagna nel quale ci arrabattiamo da mane a sera.
Non ci giurerei perchè “la matematica non è mai stata il mio mestiere” (cit. lo zio Antonello, al secolo Antonello Venditti) ma pare proprio che da martedì 21 gennaio mancherebbero 100 giorni tondi tondi al primo maggio e cioè alla prima giornata della seconda edizione della Stradivari Cup.
A laonde per cui al Ciranone vostro tocca, come l’anno scorso, aprire le danze che porteranno al primo maggio, e lo fa ovviamente a modo suo e cioè cazzeggiando qua e là, perchè il compito di darvi notizie, ragguagli, informazioni, aggiornamenti, avvisi spetterà ad altri…
Inizio col dire che che l’edizione del 2025 si presenta ancora più spumeggiante di quella del 2024; non vi anticipo nulla perché sennò Marco Tempesta, responsabile minibasket Vanoli e cervello pensante, pulsante e “ubiquo” della manifestazione, mi fa barba, capelli e immediati dintorni con un lanciafiamme, ma se quelli che leggono e che erano presenti lo scorso anno ricordano il rinfrancante, rasserenante, rilassante, rassicurante e rincuorante pandemonio andato in scena al padiglione 1 della Fiera di Cremona, non possono far altro che presentarsi di nuovo e magari convincere amici, conoscenti, parenti e cugini di terzo grado che ne vale dannatamente la pena.
Proseguirei con dare una bottarella anch’io che, avendo l’anno scorso girato in lungo e in largo il padiglione 1 raccogliendo un fracasso di storie, qualche voce in capitolo l’avrei.
E vi dico subito che anche se alla fine dei quattro giorni per la prima volta nella mia non breve vita ho conosciuto lo stadio successivo alla stanchezza, rifarei certamente il doppio dei chilometri percorsi per raccogliere tutte le storie che sono riuscito a carpire l’anno scorso.
Prima di mettermi a lagnare ho voluto, per fare, come dice chi ne sa, mente locale, rileggermele tutte d’un fiato e ora sono nei guai fino al collo perchè tutte quante meriterebbero di essere ricordate qui, perchè da tutte quante traspare la autentica, genuina, spontanea, generosa e disinteressata passione per questo sport; non lo faccio sennò il buon Marco Tempesta, oltre a incenerirmi col lanciafiamme, disperderebbe le mie ceneri nella discarica di via San Rocco, per cui credetemi sulla parola, ma mi sa che se ci siete stati non è necessario.
Perchè avrei la sicurezza che chi c’era, e sono stati davvero tanti, non può non aver provato le medesime emozioni, sensazioni, eccitazioni nel vedere sui parquet del padiglione la ordinata confusione degli aquilotti o la acerba malizia degli under 13, la partecipazione e l’apprensione dei genitori (per non dire dei nonni, fan scatenati che anche il più rumoroso degli ultras può andare a nascondersi), la, non saprei come altro definirla, devozione con cui i vari coach seguivano i propri pargoli, la partecipazione dapprima compassata poi sempre più massiccia degli spettatori magari capitai lì per caso ma che poi non riuscivi più a schiodare.
Tutto questo è stato Stradivari Cup 2024 e potete giocarvi pure l’ultimo euro che lo sarà pure quella del 2025. E quando in questa epoca piuttosto “triste” vediamo cose belle facciamoci caso e raccontiamole, magari diventano contagiose…
Stradivari Cup 2025; martedì 21 Gennaio inizia il conto alla rovescia: -100, – 99, -98…
Il che è bello e istruttivo (cit.)